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Il «Caso Zanni-Scoglio»: una fuga dalla verità che inquina il dibattito politico.

Delegittimare la stampa per distogliere l’attenzione dai problemi e far credere che tutti i giornali mentono.

TEANO (ELIO ZANNI) – «E non ci lasceremo mai, abbiamo troppe cose insieme. Se ci lasciamo poi ci ritroviamo noi un corpo e un’anima…». Come nella vecchia canzone di Wess & Dori Ghezzi, il sindaco Giovanni Scoglio e il consigliere e scudiero Guido Zanni sembrano condividere tante di quelle cose insieme, esperienze politiche in ambienti PD, amicizie strette come quella per la teanese in Europa, Pina Picierno, che una scissione o anche solo una divergenza di vedute appaiono ipotesi impossibili. Stasera, in Consiglio comunale, dovrebbe esserci la prova del nove. Zanni si trova in una situazione di «incaprettamento», la giusta moneta per chi rinnega le sue stesse parole: se vota supinamente a favore di tutti i punti all’ordine del giorno, allora può dirsi veramente redento. Lui protegge Scoglio dalla pioggia di accuse passate e future e il primo proteggerà lui avallando indicazioni sui nomi di nuovo assessori e nomine nel Distretto commerciale diffuso. Se invece vota no o si astiene su argomenti, per esempio, come quello cimiteriale, allora vuol dire che i suoi mal di pancia, espressi anche in confidenze varie agli amici, non erano solo chiacchiere. Era pura verità. Non solo, votando no o astenendosi, va a sostenere le tesi dei giornali che vedono in Zanni un critico (l’unico per il momento) della granitica e impermeabile giunta Scoglio. Se ne parlerà stasera, 30 agosto, alle 18:30 in Consiglio.

Per il resto, da quando Zanni ha rinnegato, con uno scritto a quattro mani (architettato, si pensa, da chi ogni volta gli gratta le pulci in fatto di comunicazione), le sue stesse parole, le sue più recondite intenzioni e persino i giornalisti che finora lo avevano trattato con i guanti bianchi, Scoglio ha preso la palla al balzo. Ha colto il momento d’oro per fare di Zanni la vittima sacrificale di quelle stesse fake news che, su argomenti diversi, colpirebbero la sua figura di sindaco e la sua stessa amministrazione comunale. L’equazione scogliana è semplice: se riesco a far passare il concetto che quello che dicono i giornali su Zanni non è vero, di conseguenza anche tutte le accuse d’inefficienza che piovono su di me e sulla mia amministrazione comunale sono tutte balle madornali. Ieri, oggi e domani.

Sindaco, peccato che per ogni critica mossa in questi due anni nei confronti dell’operato dell’amministrazione ci sia sempre a fronte un atto ufficiale, un documento, una fotografia o una clip video a supporto e prova di veridicità assoluta. Peccato per la sua teoria e la sua equazione, signor sindaco, ma la stessa cosa vale anche per le affermazioni del consigliere Zanni, con prove testimoniali, telefonate e messaggi WhatsApp. Materiale che, per serietà e segreto professionale, nemmeno un giudice avrebbe la forza di farci tirare fuori, anche se lei, con i tanti tentativi pubblici di denigrazione della «stampa locale», sta facendo di tutto per farcelo fare.

Non è corretto, non ce lo aspettavamo. Chiunque ha il diritto di cambiare idea, ma nessuno può osare compiere simili contorsionismi politici tentando di far passare, non teanoce.it, ma tutti i giornali web in una sola volta come mezzi di diffusione di notizie inesatte o addirittura infondate. La verità è che non sapete gestire politicamente nemmeno i vostri stessi compagni di lista e di amministrazione. La verità è che dimostrate entrambi, come la coppia più bella del mondo, di non avere il coraggio: il primo (Zanni) di sostenere fino in fondo le proprie idee, il secondo (Scoglio) di prendere una volta tanto un provvedimento censorio verso chi si fa venire un mal di pancia un giorno sì e un giorno no, che sia di esempio per tutti. Questo articolo non finisce qui.