Cronaca nera

Notte da incubo a Pugliano, famiglia depredata di tutto: bottino 60mila euro.

Soldi, oro, oggetti di valore. Solo l’auto non sono riusciti a portar via, dotata di sistema antirapina.

TEANO (redazione teanoce.it & retenews24@gmail.com) – Ladri in azione nella frazione Pugliano di Teano: una famiglia è stata derubata nel cuore della notte, con un bottino di denaro, gioielli e oro per un valore superiore a 60mila euro. Una storia incredibile, ma purtroppo vera, che ha scosso i membri della famiglia B.M., noto e stimato professionista del posto. Al risveglio, la famiglia ha scoperto di aver subito una sgradita visita: la casa era completamente sottosopra, con devastazione in ogni angolo, mobile e cassetto. Oltre ai beni preziosi, anche l’automobile del professionista era sparita, ma è stata ritrovata poco dopo fuori paese, a qualche chilometro di distanza, grazie all’attivazione del dispositivo antirapina installato nel veicolo, di cui i malviventi non erano a conoscenza.

Dopo l’accaduto, è seguita la consueta sequenza di eventi ormai tristemente nota a Teano: l’intervento dei vicini, un primo inventario dei beni sottratti e la chiamata ai Carabinieri. Purtroppo, anche questo caso finirà probabilmente per aumentare l’abnorme archivio locale dei «casi di furti in casa: irrisolti». L’indignazione è palpabile, ma non basta: è urgente la necessità di un serio presidio del territorio. Bisogna riattivare il sistema comunale di videocamere di sicurezza, dispositivi ricevuti gratuitamente dalla Regione ma che le ultime amministrazioni comunali non sono riuscite a mantenere operativi.

Questo episodio, che più che un furto può essere considerato una rapina, visto che le vittime erano in casa, sebbene immerse in un sonno profondo e forse innaturale, è avvenuto venerdì 23 agosto 2024. Coincide con il periodo del mega-raid che ha colpito diverse abitazioni in via Ludovico Abenavolo, via Salvo D’Acquisto e via Felice Cardente. Un vero assedio, una vergogna e un chiaro segno di inciviltà, di assenza di sicurezza pubblica. Mentre si respira un’aria pesante, si sta sul chi vive, con addosso una spiacevole sensazione di abbandono politico e istituzionale del territorio.