Politica

Zanni pronto a formare un gruppo autonomo: prime crepe nel «Sistema Scoglio».

Il consigliere abbandona gli «alzamano», rimane in maggioranza spina nel fianco «se ciò sarà tollerato».

TEANO (ELIO ZANNI) – Prime crepe nel granitico «sistema Scoglio»: il consigliere comunale di maggioranza, Guido Zanni, si è detto «pronto a fondare, dichiarare e registrare un nuovo gruppo politico autonomo». Un passo già programmato e solo da perfezionare nel corso della prossima seduta di Consiglio comunale. In realtà, avevamo appreso la notizia di «Zanni pronto a salire sull’Aventino» da molti giorni, anche perché era lui stesso a farla circolare interloquendo con poca riservatezza con i vari consiglieri comunali. Tuttavia, prima di divulgare la «breaking news» in home page solo per il gusto di anticipare i tempi, contavamo di raccogliere una sua dichiarazione. Ciò è avvenuto, ma solo ieri a tarda sera, il 24 agosto 2024.

Zanni potrebbe dare alla formazione salvo ripensamenti, il nome di «Gruppo o Fondazione Vincenzo Mancini», oppure intitolarlo ad Aldo Moro o Luigi Sturzo. Rimarrà comunque nell’orbita della maggioranza, riservandosi però la facoltà di voto, appoggiando quindi «solo le cose che saranno giudicate utili per il bene di Teano». Questo toglierebbe il vantaggio numerico al sindaco, che potrebbe contare solo su 9 appoggi sicuri, creando delle criticità di voto in caso di assenze nei momenti decisivi. Un altro elemento esclusivo è che il gruppo Zanni potrebbe non essere composto da un solo membro. «Mister No» potrebbe, infatti, riuscire, da qui a fine agosto, a recuperare qualche fidato compagno di viaggio sulla strada del distinguo.

Per ostacolare il passo autonomo e la creazione del nuovo gruppo, entreranno sicuramente in azione le «colombe», ovvero amici e sostenitori interni ed esterni del «Sistema politico Scoglio», che cercheranno di smussare gli angoli, magari con nuove false promesse. Sui motivi del passo laterale che Zanni ipotizza di compiere rispetto a Scoglio e al suo esercito di «Signor sì», valgono le ragioni già note da mesi: gli aumenti eccessivi delle bollette dell’acqua e dei servizi cimiteriali, le privatizzazioni dei servizi già attuate e quelle in programma, il mancato coinvolgimento dell’intera maggioranza nelle decisioni che escono dalla Giunta Scoglio già preconfezionate e solo da votare; l’inspiegabile ritardo di ormai quasi due anni nella nomina di un nuovo assessore al Bilancio, dopo la rinuncia del professionista esterno Isidoro Izzo. Inoltre, ci sono questioni di «etica politica violata» che Zanni non ha voluto ulteriormente spiegare «almeno per il momento».

Tutto sommato, oggi più di ieri, Zanni appare determinato a compiere questo passo, del quale aveva più volte fatto accenno pubblicamente, utilizzando l’intenzione come un’arma di convincimento nei confronti dei suoi stessi compagni di maggioranza; per cambiare metodo di lavoro. Invece deve essersi reso conto che tutte queste sue cautele non servivano a nulla, e che a tracciare la strada con una politica soffocante e autosufficiente erano solo e soltanto Giovanni Scoglio, Laura Laurenza, Marco Matano, Giuseppe Esposito, Maddalena Bovenzi e qualche suggeritore dietro le quinte, una eminenza grigia, in ragione dell’indubbio forte supporto elettorale dato alle ultime elezioni amministrative. Utilizzavano l’esercito dei robotici alza-mano, politicamente asserviti, solo per farsi ratificare decisioni già prese nel chiuso della stanza dei bottoni.

Non sono però tutti positivi i giudizi raccolti da ieri a oggi sul previsto distinguo di Zanni. C’è anche chi si pone sui motivi scatenanti domande di ordine diverso rispetto a quello ufficiale, forse indotto dalle notizie fatte circolare maniera troppo palese, in modo troppo artato. Tutto in una raffica di domande senza risposta: quelle di Zanni sono solo le solite bizze per alzare la posta e ottenere un risultato per una richiesta mai evasa? Quello di Zanni è solo un tentativo di smarcarsi provvisoriamente dalla maggioranza, nel timore dell’arrivo di un provvedimento burocratico-amministrativo a suo carico che potrebbe compromettere ulteriormente l’immagine di Scoglio? E c’è anche chi ritiene, visti i precedenti tentennamenti, che quello di Zanni possa essere solo «un mal di pancia strategico», un distinguo opportunistico a fronte di notizie captate su esposti e denunce di alcune penne facili di Teano e un incipiente crollo per grossi guai politici in arrivo o per impopolarità certificata del «Sistema Scoglio». Tutto da verificare, naturalmente.