Inchieste Politica

«Non ci sono soldi» e il Comune teme il predissesto aumenta le tasse, ma… si dimentica di far pagare i passi carrabili.

Quanti soldi sono stati persi in 2 anni di ritardi e distrazioni, ma soprattutto adesso chi paga?

TEANO (IL DIRETTO) – Teano isola felice per i passi carrabili. Ne vengono pagati pochissimi rispetto ai previsti. Spesso la tassa (in realtà un tributo mai abolito e che quindi in caso di denuncia per «reiterata mancata riscossione» mette a rischio i comuni inadempienti rispetto alla Corte dei Conti) in molti casi verrebbe pagata solo al primo anno del rilascio dell’autorizzazione. Le quote non pagate si prescrivono entro 5 anni, sempre ammesso che il comune decida di iniziare le azioni di recupero. Molto spesso il problema viene sorvolato perchè ritenuto impopolare. Ed è così che si allarga, ulteriormente, il buco economico nelle tasche del comune. La legge parla chiaro: il passo carrabile è un diritto, ma anche un obbligo per i cittadini concessionari.

L’art. 3 del Codice della Strada, comma 37, definisce passo carrabile come «accesso ad un’area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli». Il passo carrabile o passo carraio è una zona di accesso, un varco, che permette ai veicoli di entrare in un’area privata direttamente da una strada pubblica. Il passo carrabile è anche associato al diritto di passaggio e al divieto di sosta. Prevede un’autorizzazione concessa dall’autorità comunale competente ai proprietari di immobili per garantire l’accesso libero dei veicoli nelle loro proprietà attraverso il divieto di sosta.

Attenzione però, davanti a un passo carrabile, non può parcheggiare l’auto nemmeno il cittadino destinatario della concessione. Il Passo Carrabile è obbligatorio sempre quando davanti all’accesso c’è un marciapiede ribassato. A questo punto basterebbe solo farsi un giro per contare uno ad uno tutti gli accessi nelle proprietà private dove è stato ribassato il marciapiede e il gioco è fatto. Ma questa idea non è mai balenata nella testa del consigliere delegato? E se un’idea del genere gli è balenata per la testa ma in due anni non si mai provveduto in merito, quanti soldi ha fatto perdere all’Ente? E soprattutto, adesso, per questa inefficienza, per questo buco chi paga?