Tariffe dell’Acqua, impatti devastanti sulle attività commerciali: fino a 4,37 euro al m³.
Si prevedono aumenti indiscriminati dei prezzi. Tutto sulle spalle di soliti «fessi»: i cittadini di Teano.
TEANO (e.z.) – Ed eccoci alle nuove fenomenali tariffe idriche di Teano, raffigurate in un quadro ufficiale di provenienza comunale (vedi foto in HP) suddiviso in varie voci: USI (DOMESTICI E NON DOMESTICI), TARIFFE (AGEVOLATA, FASCIA 1 e FASCIA 2), FASCE DI CONSUMO O SCAGLIONI (da 0 a 108 m³ l’anno – oppure, per i commercianti, da 0 a 180 e anche più metri cubi l’anno) e, infine, il COSTO SECCO IN EURO PER SINGOLO M³. Si nota subito che per gli USI DOMESTICI si è passati dai noti 0,80 centesimi a m³ agli attuali circa 3 euro a m³. Tariffe davvero esorbitanti.
Tariffe killer per le attività commerciali
Dell’impatto su queste ultime – le attività commerciali – si è parlato poco finora. Tuttavia, c’è stata la giusta levata di scudi di Confcommercio, che ha chiesto un incontro con l’Amministrazione comunale a guida Scoglio per cercare delle forme di rimodulazione del costo dell’acqua per gli usi non civici. Questo perché si temono ricadute catastrofiche con le nuove tariffe su chi utilizza l’acqua per lavorare, per svolgere la propria attività. Infatti, per gli USI NON CIVICI e quindi le ATTIVITÀ COMMERCIALI (autolavaggi, parrucchieri, bar, centri estetici e altri), tutti i calcoli portano a un costo dell’acqua a livelli insostenibili: 4,37 euro al m³ (metro cubo) in prima fascia.
Il pauroso tariffario
Guardando la tabella, partendo da sinistra, l’USO NON DOMESTICO prevede che la prima FASCIA DI CONSUMO sia quella definita «AGEVOLATA». Ebbene, fino a quando il cliente finale (non domestico) riesce a stare nei limiti di consumo di 180 m³ l’anno, pagherà l’acqua 2,92 euro al m³ e riceverà una bolletta – o, meglio, una «sfogliatella» – ottimisticamente di 526 euro per il solo costo della materia prima. Tuttavia, è assai improbabile che, lavorandoci, riesca a contenere i consumi idrici a circa ½ m³ al giorno, ecco che incapperà molto facilmente nell’eccedenza: cade così nel rigo successivo, finisce suo malgrado nella trappola della 1^ fascia. A quel punto pagherà l’acqua a ben 4,37 euro al m³. Quindi, un commerciante che consuma circa 1 m³ al giorno (uno standard nazionale) riceverebbe a conti fatti una bolletta di circa 526 euro + 786 euro di eccedenza = 1.312,00 euro.
Le mazzate dei Canoni per fognatura e depurazione
Non è finita. Guardiamo bene l’incredibile tabella. Una volta calcolata la materia prima l’acqua super-tariffata, il totale dei metri cubi va moltiplicato ancora con le tariffe uniche relative a Canone fognatura e Canone depurazione. Un esempio: per un consumo di soli 180 m³ l’anno si arriva a circa 1.700, 00 €. Lasciamo ai cari lettori il «divertimento» di calcolare e vedere cosa succede alla bolletta quando si va in eccedenza. CONSUMO ANNUO IN METRI CUBI X CANONE FOGNATURA 0,62 € per ogni m³ + CONSUMO ANNUO IN METRI CUBI X CANONE DEPURAZIONE 1,10 € per ogni m³. Il totale va addizionato al costo per metro cubo dell’acqua potabile. Buon divertimento.
Il lato politico degli aumenti
Ormai è storia: Teano, colpita a morte dagli ultimi 15 anni di disamministrazione, dice addio al regime tariffario dei servizi primari al cittadino protetto Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e si becca le mazzate previste dal Tuel (Testo unico degli enti locali). Il Tuel in casi simili è specie di legge del taglione: tu, Comune, non hai saputo amministrare, non hai controllato la spesa e hai fatto lavorare, senza verifiche di qualità, ditte e società che hanno combinato solo guai sugli impianti tecnologici e sulla rete idrica? Bene, anzi male: ora paghi tutto in una volta, con aumenti forzati del 120% e con tutte le spese caricate sulle bollette dei tuoi amministrati, cittadini-contribuenti che si arrabbieranno (anzi «dovrebbero» incazzarsi perchè siamo pur sempre a Teano…) e ti ricambieranno il «favore» in occasione prossimi appuntamenti elettorali. Questa non è una incitazione all’odio, ma a prendere consapevolezza di quanto siamo fessi.