Politica

In Consiglio, bollette dell’acqua alle stelle: confronto acceso tra Camasso e Scoglio.

«2 anni di ritardi pesano sui cittadini». Ma il sindaco sposta sempre l’orologio avanti: esiste solo l’oggi.

TEANO (e,z.) – Non poteva essere altrimenti: gli smodati aumenti tariffari che per ora impattano sulla bolletta dell’acqua sono approdati anche in Consiglio comunale, quello di mercoledì 7 agosto. Tanto, grazie a una interrogazione orale formulata dalla consigliera Luana Camasso del gruppo SiAmo Teano. Camasso si è prodotta in un «faccia a faccia» col relatore d’occasione, il sindaco Scoglio, tentando di far passare un concetto molto semplice eppure paradossalmente ostacolato dalle ripetitive argomentazioni dello stesso primo cittadino.

Primo cittadino che batteva su un solo tasto: l’obbligatorietà della operazione aumenti «irrevocabile» varata dalla Giunta per cui, in ossequio agli obblighi Tuel (Testo unico enti locali) e quale Ente in riequilibrio finanziario, Teano si ritrova a caricare almeno l’80 per cento dei costi di gestione in questo caso del servizio idrico, in bolletta. Un mantra quello di Scoglio, un disco incagliato, che il sindaco ancora una volta utilizza per tentare di evitare che passassero in aula i concetti messi in luce dalla Camasso e a lui scomodi. Concetto principale evidenziato dalla Consigliera Camasso ha riguardato l’immobilità pressoché totale della maggioranza Scoglio nel corso degli ultimi due anni nell’abbattimento per lo meno di una parte dei costi di gestione che ora peseranno sui cittadini.

L’elenco delle azioni per un motivo o l’altro: mai fatte

Come poteva essere abbattuti? Camasso, verbatim: «Con azioni di intercettazione delle utenze abusive, di cui solo ora, con estremo ritardo e dopo 2 anni di stasi, ci si ricorda. E poi ancora: con l’individuazione con sistemi avanzati delle perdite occulte e con la riparazione di quelle esistenti anche da anni. Soprattutto mediante accorgimenti tecnici quali l’attivazione e non solo del montaggio dei sistemi di rifasamento elettrico (che abbatte i consumi Enel anche del 30 per cento) nei dispositivi di alimentazione delle pompe esterne e sommerse dell’acqua potabile. Con il montaggio di sensori di livello nei serbatoi di accumulo, con allarme a distanza tramite scheda telefonica, per evitare svuotamenti improvvisi ed eccessi di riempimento.  Altra soluzione mai vagliata dal governo cittadino, continua la Consigliera Camasso, è il riutilizzo dei pozzi e dei serbatoi di località Santa Reparata-con un sistema di diluizione controllata per abbattere eventuali eccessi di presenza di arsenico nell’acqua potabile.

Lo specchio ustorio della reale situazione tecnica

Attualmente – continua la Consigliera Camasso –  l’impianto idrico di Santa Reparata è  fermo e per servire anche quella zona vengono utilizzate ben due pompe del primo e secondo Sollevamento (Loc. San Giulianeta e Sant’Antonio)con un sovraccarico e aumento di consumo energetico esorbitante, mentre la riattivazione del pozzo di Santa Reparata avrebbe consentito di fornire acqua in quella zona mediante il lavoro di una sola pompa in loco  e grazie anche al sistema di caduta, con un’influenza rilevante sui consumi e dell’energia elettrica e quindi sui costi di erogazione del servizio, senza contare che in tal modo si avrebbe a disposizione una fonte idrica alternativa con riduzione anche dei guasti per ultra sfruttamento delle mega pompe dei due sollevamenti e relativi costi di riparazione.

Accorgimenti salvifici mai posti in essere

Tutti accorgimenti e azioni che se messe in campo avrebbero ridotti i costi e apportato delle migliorie all’ erogazione del servizio e, avrebbero fatto sì che il provvedimento adottato il 31 luglio 2024 dalla Giunta sarebbe risultato per i cittadini meno brutale e crudele. Senza contare che si è voluto assumere una decisione così importante senza il preventivo confronto con le minoranze», soggiunge, infine Camasso dichiarandosi insoddisfatta di fronte alle lagnose risposte del sindaco.

Teano, un treno in ritardo di 2 anni

Dunque, finisce così il confronto- scontro tra Scoglio e Camasso, con un elenco spaventosamente lungo di provvedimenti mai adottati. Un concetto che forse, diciamo pure «forse» ha trovato comprensione nello scarso pubblico presente, ma non nel sindaco che per poco non stava lì a ripetere la litania di cui sopra. Eppure è semplice, forse lo ha capito persino chi scrive: muovendosi prima, a partire da 2 anni fa, il peso in bolletta dei costi dei servizi sarebbe stato di sicuro più leggero sulle spalle dei contribuenti. Ma non c’è peggior orecchio di chi non vuol sentire e Scoglio in Consiglio parla d’altro: «La Regione ha interrotto ogni finanziamento, dobbiamo solo passare sotto il Gestore unico. Non ci sono soldi. È stata una scelta obbligata». E tutte le cose non fatte che avrebbero potuto per lo meno alleggerire le mazzate in bolletta in arrivo? Discorsi della minoranza che si si capisce: deve fare la sua parte, l’opposizione. Chissà cosa ne peseranno i cittadini quel giorno che si ritroveranno con le «sfogliatelle» in mano.