Curiosità

Il furto di San Paride: una Comunità che rinasce dalla perduta speranza

La notte del furto del santo patrono, un evento drammatico scosse la comunità sidicina tra il 2 e il 3 agosto 1982.

TEANO (Pietro De Biasio) – Nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1982, un evento drammatico scosse la comunità sidicina: il simulacro settecentesco di S. Paride, esposto nella Cattedrale per le celebrazioni del 5 agosto, venne trafugato. Questo furto non rappresentò solo la perdita di un’opera d’arte, ma un colpo al cuore di una comunità che vedeva in quel Santo il proprio patrono e simbolo di fede.

A distanza di due anni, il compianto Vescovo Matteo Guido Sperandeo decise di non lasciare il vuoto creato da questo atto criminoso. Con il sostegno del Clero e dei fedeli, avviò un progetto ambizioso: la creazione di una nuova statua di S. Paride. La realizzazione venne affidata all’antica e rinomata bottega Catello di Napoli, nota per la sua maestria artigianale.

Il comitato dedicato a questo importante progetto, composto da figure di spicco della comunità, si fece carico di organizzare due feste patronali e di garantire la creazione della nuova statua in argento. Il comitato era composto da: Generale Paride Mottola (Presidente), Luigi Minerva, Nicola Di Benedetto, Giuseppe Autieri, Paride Squillace, Franco Di Marino, Mattia De Masi, Giuseppe Giusto, Guido Zarone, Cosimo Incolingo, Alfonso Autieri, Natale Salvi, Antonio De Simone.

Questi uomini, molti dei quali sono passati a miglior vita, unendo le loro forze e competenze, lavorarono instancabilmente per onorare la memoria di San Paride e ripristinare la tradizione, dimostrando che la fede e l’unità possono superare anche i momenti più bui.

Oggi, a molti anni di distanza, il ricordo di quella triste notte è ancora vivo e il culto del Santo rappresenta la resilienza di una comunità che, unita, ha saputo rialzarsi e rendere omaggio al proprio patrono con una nuova statua.