Cultura

Sferra ritorna nella sua Teano: «Enrico IV» di Pirandello, in scena stasera in collina.

Un Artista teatrale e cinematografico al «Teano sotto le stelle». Alle 21: giardino del Convento Sant’Antonio.

TEANO (Elio Zanni) – Dopo 22 anni dall’interpretazione di «Antigone» di Sofocle, il noto regista e attore Mino Sferra ritorna, con l’emozione di chi è mancato da troppo tempo, nella sua terra nativa. A Teano, in provincia di Caserta e in provincia di tanti sogni giovanili che Mino però ha saputo realizzare. Così oggi, 20 luglio 2024, alle ore 21, presso il giardino del Convento di Sant’Antonio, Sferra presenta anche ai sui compaesani niente poco di meno che «Enrico IV» di Luigi Pirandello. L’adattamento e la regia sono curati da Sferra stesso, con l’assistenza alla regia di suo figlio, Lorenzo Sferra.  

Le musiche sono composte da Fabio Lombardi, i costumi sono a cura di Raffaella Tirelli e Sara Scardovi, e la scenografia è firmata da Salvatore Liistro. Il cast comprende, oltre a Mino Sferra, attori come Daniela Cavallini, Amedeo D’Amico, Gabriele Marconi, Lorenzo Sferra, Sara Scardovi, Marco Masiello, Corrado Cervino, Edoardo Breda e Michele Calabretta.

L’evento è promosso da Proloco Teano e Borghi – presidente Giuseppe Lacetera – nell’ambito della rassegna «Teano sotto le Stelle 2024». Enrico IV, commedia pirandelliana, sarà presentata in una versione che gioca sul sottile e incerto confine tra verità e finzione, raccontando con il «gioco delle maschere – come precisa Sferra – conservando, pur nell’adattamento che ne velocizza alcune scene, il senso profondo dell’Opera». É la storia di un nobile che, dopo una caduta da cavallo, durante una parata in costume, si convince di essere l’Imperatore Enrico IV.

Con questa rappresentazione, Sferra esprime la sua affascinazione per l’opera di Pirandello, sottolineando come il tema della follia sia una metafora delle attuali problematiche umane. La sua regia «metateatrale» che mette in rilevo – teatro nel teatro- la natura «finzionale» ed illusoria della rappresentazione, indugia (e questo è sicuramente tutto da vedere, tutto da godere) nell’esplorare il rapporto tra autore e personaggi. Tutto questo offrendo, proprio come quel dono avvolto in carta riluccicante, che può recare tra le mani chi torna a calcare la sua terra dopo anni, chi si ritrova tra la sua gente e i suoi amici d’infanzia, un’esperienza affinata negli anni, d’alto livello, ricca di rara ironia e drammaticità.

Oltre alla carriera teatrale, il sidicino Sferra girando mezzo mondo con le sue performance può vantare un curriculum professionale lungo come un lenzuolo; tanto per usare una tipica espressione cara ai teanesi. Eppure rimane innegabile come una delle vere perle della sua attività resti l’aver fondato la Scuola di Teatro Menandro a Roma e poi l’aver collaborato con diverse istituzioni e università. Mino è anche un attore cinematografico con innumerevoli pellicole alle spalle. Recentemente però, ha partecipato al film-documentario «Terra Bruciata» di Luca Gianfrancesco, riscuotendo ancora una volta successo di critica e pubblico.