Premio Jerry Masslo, per non dimenticare e soprattutto continuare a lottare.
L’invito del segretario generale Mininni, Flai Cgil: «Aboliamo la Bossi-Fini».
CASERTA (Comunicato Stampa) – La Flai Cgil annuncia la VI edizione del «Premio Jerry Masslo», che si svolgerà il 29, 30, 31 maggio prossimi tra Caserta, Villa Literno e Sessa Aurunca. L’edizione 2024 avrà come tema «Migrazioni: la fuga ad ostacoli da condizioni di vita indecenti, le ingiustizie ai confini europei e il riscatto dell’integrazione umana e sociale».
Un’occasione per riflettere con esperti del settore, figure istituzionali, amministratori, società civile, e naturalmente il segretario generale della Flai Cgil Giovanni Mininni e quello dell’intera Confederazione Maurizio Landini sugli ostacoli e gli sbarramenti eretti dalla politica continentale che rendono sempre più difficoltose accoglienza, integrazione, convivenza civile.
Ma anche l’opportunità di parlare della lotta allo sfruttamento e al caporalato, alla criminalità organizzata, a una corsa al massimo guadagno di imprese che si approfittano delle condizioni di debolezza di chi fugge da guerre, carestie e violenze di ogni genere. «La memoria di Masslo, spiega Mininni, deve essere una spinta a promuovere una società inclusiva e accogliente.
Non è possibile che le migliaia di donne, uomini e bambini che per avere una vita e un futuro migliori bussano alle porte della Fortezza Europa si trovino di fronte altri pericoli dopo i loro viaggi della speranza. Chi ce la fa può finire dietro le sbarre dei centri di detenzione, senza colpa alcuna se non quella di cercare riscatto a una vita di stenti.
La politica mostra il suo volto peggiore, la destra al governo ma anche le troppe timidezze di una sinistra che in anni di governo non ha mai abolito la Bossi-Fini e non ha approvato lo ius soli, facendo propaganda sulla pelle dei migranti, giudicati solo come un problema e non come un’opportunità. Eppure la crisi demografica in Italia è un dato acclarato, l’immigrazione è necessaria, a tal punto che i decreti flussi sono largamente insufficienti.
Qui si vede tutta l’ipocrisia di questa destra, prigioniere di un’idea razzista. Inutile continuare a girarci intorno: la Bossi-Fini va abolita». Mininni ricorda anche che l’esecutivo Meloni «non ha nominato ancora il commissario straordinario per spendere i 200milioni del Pnrr destinati al superamento dei ghetti: che fine faranno quei soldi che probabilmente non saranno spesi? C’è dietro un disegno per far fallire tutto? Si tratta di incapacità o di irresponsabile cinismo?
Con tutta la Cgil siamo impegnati in una mobilitazione straordinaria per promuovere i quattro referendum per migliorare le condizioni di lavoro di italiani e migranti, di chi con la propria fatica fa andare avanti il paese. Il lavoro deve essere giusto, tutelato e sicuro». «Gli esempi di buona integrazione, a partire dalle scuole, sono il segno di una società spesso più progressista della politica istituzionale , aggiunge il segretario della Flai Cgil, di una società aperta all’integrazione che deve essere premiata e valorizzata ed è in quest’ottica che la Flai promuove il Premio Jerry Masslo».
Il bando di concorso del «Premio Jerry Masslo» è aperto a scuole di ogni ordine e grado, a studenti universitari, laureandi e laureati, a scrittori, fotografi, blogger, video-documentaristi. Per non dimenticare e continuare a lottare.
«[…] Pensavo di trovare in Italia uno spazio di vita, una ventata di civiltà, un’accoglienza che mi permettesse di vivere in pace e di coltivare il sogno di un domani senza barriere né pregiudizi. Invece sono deluso. Avere la pelle nera in questo paese è un limite alla convivenza civile. Il razzismo c’è anche qui: è fatto di prepotenze, di soprusi, di violenze quotidiane con chi non chiede altro che solidarietà e rispetto. Noi del terzo mondo stiamo contribuendo allo sviluppo del vostro paese, ma sembra che ciò non abbia alcun peso. Prima o poi qualcuno di noi verrà ammazzato ed allora ci si accorgerà che esistiamo».
Parole che emozionano e fanno riflettere quelle di Jerry Essan Masslo, ucciso nelle campagne di Villa Literno il 25 agosto 1989 da quattro giovani che volevano rapinare i braccianti africani della loro paga.
Sull’onda dell’indignazione per l’omicidio del rifugiato sudafricano di 29 anni, due mesi più tardi, il 7 ottobre, si terrà a Roma la prima manifestazione nazionale contro il razzismo, organizzata da oltre 85 associazioni, che vedrà la partecipazione di 200.000 persone. Parole, quelle di Jerry Essan Masslo, che, purtroppo, ad oltre trent’anni di distanza, sono ancora terribilmente attuali.