«Inventiamo una banconota», c’è un lavoro di squadra sullo sfondo della vittoria del plesso Pugliano/San Marco.
Il «segreto» degli alunni, orgoglio della Dirigente Musella, foriero della vittoria tra mille altre classi.
TEANO (Pietro De Biasio) – Alla finale nazionale della 11^ edizione del Premio nazionale «Inventiamo una banconota», promosso dalla Banca d’Italia e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, che si è svolta il 10 maggio a Roma, la giuria ha proclamato vincitrice la classe quarta primaria del plesso di Pugliano/San Marco dell’Istituto comprensivo statale «Vincenzo Laurenza», Dirigente scolastica Ing. Fiorella Musella.
Sul sito del premio si possono visionare le numerose banconote elaborate dagli studenti, non era facile per l’Ic «Vincenzo Laurenza» raggiungere il primo posto. Tuttavia, dall’esame della banconota vincitrice emergono creatività, dedizione, cura dei dettagli e un perfetto coordinamento del gruppo.
Gli alunni hanno sviluppato una Unità di apprendimento interdisciplinare, esercitando competenze matematiche, linguistiche, artistiche ed economiche. La scuola moderna non si limita a fornire conoscenze, ma sviluppa abilità per risolvere problemi in modo efficace.
Gli alunni di Pugliano e San Marco, guidati dalle maestre Floriana e Marina, hanno raggiunto l’obiettivo più importante. I diecimila euro del premio, oltre ai quattromilacinquecento dei finalisti, saranno utilizzati per attività didattiche e desideri dei piccoli vincitori. Si tratta di un meritato riconoscimento che incoraggia docenti e studenti a perseguire traguardi gratificanti con un lavoro di squadra rigoroso.
Congratulazioni agli alunni, alle insegnanti e all’Ic «Vincenzo Laurenza». È doveroso dunque presentare in maniera dettagliata il lavoro svolto dagli alunni che ha portato alla vittoria tra circa 1000 classi partecipanti.
Il tema generale e l’argomento scelto.
L’argomento generale del Concorso di questa edizione è stato «Misurare la realtà» e noi abbiamo scelto di sviluppare la traccia «Ascoltare i numeri che ci parlano: le banconote» perché i numeri ci hanno aiutato fin dall’alba dei tempi a contare, misurare, ordinare, confrontare e descrivere scientificamente la realtà che ci circonda. Per disegnare e colorare la nostra banconota abbiamo pensato di ispirarci all’arte del grande pittore Vassily Kandinskij che vedeva gli oggetti con la fantasia e li raffigurava mediante linee e forme mutuate dalla natura.
Noi però abbiamo rielaborato le forme geometriche trasformandole in strumenti di misura e giochi numerici che nel corso dei secoli hanno permesso all’uomo di conoscere meglio il mondo in cui vive e di riprodurlo in modo sintetico e comprensibile per tutti.
I colori utilizzati rappresentano emozioni e stati d’animo; infatti, mentre in quasi tutta la superficie della moneta le diverse sfumature cromatiche esprimono serenità e vitalità, il punto estremo rappresentato dall’ignoto si tinge di tonalità più scure e cupe che simboleggiano l’incertezza e il mistero. Le tinte si estremizzano infine nel nero della scia del razzo come a significare che ancora dobbiamo migliorare nel rispetto per l’ambiente e nella riduzione dell’inquinamento.
L’ idea centrale.
L’idea centrale si sviluppa in diagonale includendo, su una linea immaginaria, la Terra, il segno dell’infinito e un missile che si dirige verso lo spazio sconosciuto, rappresentato dal punto interrogativo, e lo oltre passa avventurandosi nell’ignoto alla ricerca di nuove sfide e nuovi limiti da superare.
Il piccolo razzo è il simbolo del talento umano che, proiettandosi nel futuro, porta con sé i saperi che le donne e gli uomini del passato gli hanno lasciato in eredità e li usa come carburante per costruirne di nuovi, capaci di soddisfare esigenze sempre più complesse e migliorare la propria condizione di vita.
Il valore monetario.
Per spiegare più dettagliatamente il nostro bozzetto abbiamo pensato di dividerlo in vari piani geometrici non tanto in base allo spazio occupato dai vari elementi rappresentati, quanto nel significato che li accomuna. In alto a sinistra troviamo il valore monetario che èla parte più importante di tutta la banconota perchè dà valore a un semplice pezzo di carta e ci dice il credito che abbiamo per acquistare dei beni.
Questa cifra ha come sfondo un arcobaleno simbolo di bel tempo, pace e concordia e indica la gioia dell’uomo di aver trovato uno strumento di scambio semplice, efficace e condiviso con tutti gli uomini della Terra. Appena più in basso c’è il nostro pianeta dal quale partono le monete usate dai popoli di tutte le razze che seguono e accompagnano l’uomo nella sua avventura e rendono concreti e preziosi la sua storia e il suo valore.
Gli strumenti di misura.
Nella nostra banconota non sono raffigurati i numeri anche se essi hanno da sempre svolto un ruolo centrale nella storia dell’uomo che li ha usati inizialmente per registrare quantità, come oggetti e animali mediante piccole incisioni su ossa o legno. Più tardi ha inventato un sistema numerico basato su dieci cifre e con questi segni ha rivoluzionato il modo di contare, conoscere e immaginare anche ciò che non riusciva a vedere.
Abbiamo deciso, invece, di disegnare gli strumenti di misura che utilizzano i numeri perché rappresentano una conquista che ha migliorato la vita quotidiana. Ognuno di essi ha una sua funzione e una sua unità di misura. La clessidra, per esempio, è servita all’uomo per misurare il trascorrere del tempo, l’alternanza del giorno e della notte e il susseguirsi delle stagioni. Con la determinazione della ciclicità egli ha migliorato le tecniche agricole e ha imparato a dividere il tempo in ore, giorni, mesi e anni.
L’abaco, il righello, il compasso e il goniometro sono dispositivi che utilizziamo spesso in classe e ci è sembrato giusto inserirli nel nostro modellino perché ci permettono di avere dei risultati uguali quando misuriamo una superficie o un angolo o quando svolgiamo delle operazioni aritmetiche.
I numeri però, servono anche per giocare e divertirsi; abbiamo inserito perciò anche la scacchiera, che attraverso i diversi movimenti dei pedoni ci dà la possibilità di ideare strategie; il dado, che ci permette di sperimentare le probabilità e la logica e le piramidi numeriche che assomigliano alla struttura dello Ziggurate ci aiutano a fare le operazioni algebriche in modo piacevole.
Abbiamo anche raffigurato il gioco dello Shangai perché ci aiuta a sviluppare l’attenzione e la pazienza e un disegno delle moltiplicazioni con il metodo cinese o metodo degli incroci perché è bello conoscere modi alternativi per risolvere dei problemi.
Il messaggio.
Il messaggio che il nostro lavoro vuole trasmettere è questo: ciò che saremo in futuro dipende sia da quello che abbiamo imparato con l’esperienza di tutti sia dall’uso consapevole delle conoscenze. Infatti, solo facendo tesoro degli errori, delle scoperte, dei successi e delle sconfitte, l’uomo potrà costruire un mondo nuovo più giusto, equo e solidale dove tutte le donne e gli uomini possano vivere come fratelli.
Per questo lo slogan legato al nostro lavoro è: «1 mondo nuovo a misura di quel che 6 stato e sarai: le banconote contano e raccontano storie di idee che hanno migliorato e miglioreranno ancora la vita dell’uomo». Realizzando la nostra banconota ci siamo divertiti e abbiamo imparato molte cose nuove.