Il vescovo Giacomo Cirulli apre le porte Museo Diocesano di Teano ai visitatori.
Per l’occasione una visita guidata, programmata con Balasco e Picozzi, sabato 23 marzo alle 16.30.
TEANO (Pietro De Biasio) Il prossimo sabato, 23 marzo 2024, un’emozionante opportunità per gli amanti dell’arte e della storia con l’organizzazione congiunta dell’associazione sidicina «Amici dei Musei», del Club per l’Unesco di Caserta e della Fidapa.
Alle ore 16.30, le porte del Museo Diocesano di Teano si spalancheranno per accogliere i visitatori desiderosi di immergersi nell’inebriante sinfonia dell’arte e della storia.
Un’occasione unica, resa possibile grazie alla generosa disponibilità di S.E. Giacomo Cirulli, Vescovo della diocesi di Teano – Calvi, che ha acconsentito con cortesia alla richiesta degli organizzatori.
La visita guidata speciale, sarà accompagnata dall’arch. Alfredo Balasco e dalla prof.ssa Rosaria Picozzi. L’evento sarà seguito, alle ore 18.00, da un raffinato cocktail preparato dall’Istituto Alberghiero Ipssart.
Per tutti i partecipanti, dunque, un viaggio senza tempo tra le stanze imponenti del Museo Diocesano e un percorso che si dipanerà lungo gli intricati corridoi dell’edificio, svelando le meraviglie custodite con gelosa devozione.
Riportiamo in maniera integrale la scheda informativa di Balasco in J. Capriglione, I Musei della provincia di Caserta, Caserta 2023: «Il primo nucleo del Museo Diocesano di Teano nasce alla fine del 1999 per volere del Vescovo Francesco Tommasiello.
Questa prima sezione è ubicata all’interno degli ambienti sotterranei della Cattedrale, costituita da quattro sale, in cui sono sistemati circa duecento reperti di grande interesse storico e artistico, che vanno dall’età romana, paleocristiana a quella barocca.
I materiali esposti furono sistemati nel 1979, per volontà del Vescovo Matteo Guido Sperandeo, a costituire una raccolta lapidea di grande importanza per la ricostruzione delle vicende storiche della cattedrale e di tutta la citta. Tra questi materiali, spiccano pregevoli elementi architettonici e sculture di età romana, più di una ventina di frammenti di rilievi altomedievali, appartenenti al corredo liturgico dell’edificio religioso di età longobarda, alcuni pezzi dell’ambone del XIII secolo, numerosi elementi decorativi provenienti dai rifacimenti della cattedrale in eta barocca e nel secolo XIX.
A tali materiali si aggiunge una importante raccolta di epigrafi, tra le quali un gruppo di importanti iscrizioni di età paleocristiana, databili fra il tardo IV e la metà del VI secolo, che contengono formule di anatemi per la protezione del sepolcro».