Parcheggio frazione Scalo chiuso, la replica dell’ex sindaco D’Andrea: «Toccava al Commissario rinnovare il contratto e ora all’Amministrazione».
Ma il medico va oltre: «È come per il Puc, non lo hanno portato in Consiglio, rischiando di aprire le porte al mega-impianto trattamento rifiuti».
TEANO (Lettera Firmata) – «Mi sento di dover intervenire, perché sono stato tirato in ballo dopo due anni e mezzo dalle mie dimissioni, sulla questione del parcheggio prospiciente la stazione ferroviaria di Teano Scalo.
Ebbene, tramite gli Apu (operatori di pubblica utilità), che io assunsi in Comune, dopo circa un mese e mezzo dal mio insediamento ed esattamente nell’estate del 2018, facemmo ripulire da erbacce e sterpaglie e spine che stavano nel parcheggio da cinque giorni.
Lo facemmo ripulire e lo consegnammo alla cittadinanza. La convenzione scadeva ad ottobre 2021 e per il rinnovo c’erano tre mesi successivi.
Come sanno tutti io mi sono dimesso a novembre del 2021. Quindi, la convenzione non toccava a me rinnovarla ma, col Comune commissariato, doveva essere rinnovata dal Commissario prefettizio».
D’Andrea prende spunto dalla lettera del lettore di TeanoCe, per muovere precise critiche politiche all’Amministrazione comunale in carica.
«Ma mi fa specie il fatto che i componenti di questa amministrazione comunale non chiamino Ferrovie dello Stato, reparto logistica e territorio, e rinnovano la convenzione? È tutta una questione stasi: prima del Commissario prefettizio e poi nei due anni e mezzo di nuova attività amministrativa.
Oltretutto, a Teano Scalo, riuscimmo a rifare, nuova, tutta la pubblica illuminazione. Mentre, per sottolineare un’altra differenza, i nuovi amministratori hanno speso un decimo dei soldi che avevo io a bilancio per le strade».
L’affondo maggiore: la questione del Piano urbanistico lasciato al palo e il collegamento con il mega impianto rifiuti a Santa Croce.
«La questione del Piano urbanistico. Entro il 24 luglio dovevano portare il Puc (Piano urbanistico comunale) in Consiglio comunale: non lo hanno fatto. Secondo me avranno la responsabilità politica, loro, di far insediare a Teano uno dei più grandi impianti di trattamento rifiuti d’Italia. Voglio dare un consiglio ai componenti di questa amministrazione: pensate a amministrare senza farsi guidare da politici di altre città»
firmato: Dino D’Andrea.
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TEANO (Ante-Post redazionale) – Il comune di Teano, tra il 2021 e il 2022, a cavallo dell’amministrazione retta dal sindaco Dino D’Andrea (dimessosi a fine 2021), e della gestione commissariale dell’Ente da parte del viceprefetto Lubrano (seguita poi dall’insediamento del primo cittadino Giovanni Scoglio), per incuria e dimenticanza, non rinnova un’importante convezione con Rfi, Rete ferroviaria italiana.
Si tratta del contratto di comodato d’uso del parcheggio pubblico attiguo alla stazione ferroviaria di Teano. Il documento, risalente all’epoca del sindaco Nicola Di Benedetto (2013-2018), risulta sottoscritto – con durata quinquennale – a ottobre del 2016.
Ma, malgrado la scadenza ormai bruciata, l’area parcheggio resta aperta e disposizione dei cittadini fino a tutto il mese di febbraio 2023. La convenzione con Rfi è ormai caduta nel dimenticatoio collettivo. Infatti, sarà solo alla vista di catena e lucchetto che si risveglia l’attenzione, prima dei residenti e poi degli amministratori pubblici.
L’argomento approda più volte in Consiglio comunale, con Luana Camasso di Siamo Teano e poi Maria Paola D’Andrea di Teano 2.0. Intanto, l’amministrazione Scoglio porta avanti, con poca fortuna e alcuna risposta fattiva e tempestiva di Rfi, un tentativo di sottoscrizione di una nuova convenzione.
Passa molto tempo; forse troppo. Ed ecco che monta la protesta dei cittadini. In primis degli stessi residenti della frazione Teano Scalo ferroviario. Tanto che un lettore, residente, blogger ed ex candidato a consigliere comunale, decide di scrivere una lettera a TeanoCe: subito integralmente pubblicata.
Nel testo di Americo Balasco – questo il nome del citato lettore – non possono mancare dei riferimenti ai protagonisti degli anni del mancato rinnovo, tra cui l’ex sindaco D’Andrea. La replica di quest’ultimo non si fa attendere troppo.
Ma il sindaco medico, per motivi da indagare non rivolge affatto la sua attenzione nei confronti del nostro lettore dalla «memoria lunga», quanto piuttosto, nell’ordine: del Commissario chiamato a reggere le sorti della città dopo le sue dimissioni e poi del suo successore a palazzo San Francesco.
Nel corso della replica, fornendo le sue spiegazioni e ricostruendo i fatti, D’Andrea non lesina critiche politiche all’amministrazione Scoglio, tra le quali quella di contribuire a consentire, non impegnandosi a sufficienza nel completamento dell’iter procedurale con l’adozione per rendere poi efficace il Puc (Piano urbanistico comunale), l’insediamento del mega-impianti di trattamento di rifiuti in località Santa Croce.