«Modifica unilaterale dell’organizzazione del lavoro»: dipendenti Sarni Teano Ovest in sciopero.
«I diritti non si toccano», «Adesso basta», «Con Sarni il confronto non esiste», «Esistiamo anche noi».
TEANO (Elio Zanni) -Ore 9 di stamattina 4 febbraio 2024, l’aria è tesa e i volti più seri che mai tra i lavoratori e le lavoratrici, mentre muniti di bandiere e striscioni si raccolgono nei pressi dell’area di sosta e ristoro Teano Ovest, autostrada Milano – Napoli.
«Sarni, i diritti non si toccano», «Adesso basta», «Con Sarni il confronto non esiste» e poi ancora: «Esistiamo anche noi». Gli slogan gridati e scritti raccontano del loro malcontento per certi atteggiamenti della Direzione locale d’ingiustificata esclusione dai tavoli delle decisioni.
Tavoli e stanze, momenti dove si assumono risoluzioni e modifiche dei turni di servizio che dovrebbero nasce, invece, col piede giusto: ossia in forma condivisa. E invece subiscono ritocchi anche dopo la loro pubblicazione.
La cosa più grave da loro denunciata sfiora l’atteggiamento antisindacale. Nel documento col quale proclamano lo stato di agitazione, infatti, si solleverebbero questioni come trattamenti migliori dei dipendenti non sindacalizzati e decisioni unilaterali. Roba grossa, insomma, che richiederebbe l’interessamento anche di sigle sindacali e partiti politici del mondo esterno al ristretto perimetro aziendale.
Lo sciopero è la diretta conseguenza del fatto che le loro avvisaglie non hanno sortito effetto. Le sigle sindacali avevano ben preavvisato dell’azione di stamattina. Questo con la canonica proclamazione dello «stato di agitazione» siglata in data 13 luglio 2023. Proclamazione siglata Rsa Filcams Cgil Arnaldo Betti e Fisascat Cisl Maria Rosaria Mirabella e Fabio Santonastaso. Il tentativo era quello di trovare un’intesa, «colmare le distanze» tra le diverse posizioni.
Una chiara dimostrazione di quanto ampia fosse e sia la loro diponibilità a trovare un punto di equilibrio da parte delle Segreterie Territoriali di Filcams (Federazione italiana lavoratori commercio, albergo, mensa e servizi) Cgil e Fisascat (Federazione italiana sindacati addetti servizi commerciali affini turismo) Cisl di Caserta. E invece, niente. I nodi da sciogliere sono rimasti gli stessi di quasi un anno fa.
I «chiodi» da ribattere, gli angoli da smussare, sono sempre quelli: una ritrosia alla concertazione o anche solo al rispetto del ruolo rivestito dalle parti sociali. Il tutto si traduce in un senso di «discriminazione», dove per incomprensibili vantaggi aziendali – perché il conflitto continuo non fa bene a nessuno – si preferirebbe utilizzare contrattisti a tempo determinato di livello inferiore al 5°assunti come part time ed utilizzati in turno come full time.
Le parti sociali, in attesa di un riequilibrio, non escludono sicuramente il ricorso ad alcuna forma sussidiaria di lavoro, se ciò dovesse rivelarsi utile, soprattutto nei periodi critici, a garantire la continuità e la qualità del servizio offerto ai clienti. Si, tutto bene, ma perché escludere dai momenti decisori proprio i rappresentati di coloro i quali saranno direttamente impattati da simili provvedimenti?
E, infatti, l’Azienda – come lamentano i dipendenti in sciopero – arriva a riorganizzare, spesso in maniera sensibile, l’organizzazione del lavoro e nel caso di specie dei turni di servizio «turni già esposti, ossia già resi noti» senza porsi minimamente il problema di un preventivo confronto con i rappresentanti dei lavoratori. Confronto preventivo pure ben previsto negli accordi sottoscritti e persino suggerito – come atteggiamento proattivo, di pace sociale e di bon ton – nelle relazioni industriali.
Ed è così che nasce – osservano Cgil e Cisl rivolgendosi alla Direzione – e «si ravvisa nei turni una palese discriminazione tra le maestranze, dove a parità di condizioni contrattuali si privilegia già da turni esposti il ricorso a lavoro supplementare e/o straordinario solo per alcuni «prescelti» rigorosamente non iscritti al sindacato, ovvero anche contratti a tempo determinato di livello inferiore al 5°assunti come part time ed utilizzati in turno come full time, pur espletando mansioni afferenti al 5°livello Ccnl, (Contratto collettivo nazionale di lavoro) applicato».