La cruda realtà dalla mappa demografica: single e famiglie scappano via da Teano.
Sidicini in diminuzione: – 1.741 residenti rispetto al 2002. Anche i sessani, lungo lo stesso triste crinale.
TEANO / SESSA AURUNCA (Elio Zanni) – Una cruda realtà, per quanto riguarda determinati e ben precisi comuni dell’Alto casertano, emerge dall’analisi dei dati demografici relativi al periodo 2002-2023 del Territorio. Dati che, invece, risultano addirittura in netta controtendenza per la maggiora parte delle realtà territoriali dell’Alto casertano anche ben più piccole di quelle «penalizzate» dai dati.
Per essere più chiari: la tendenza demografica dei comuni a nord di Caserta è positiva, in crescita esponenziale, ad eccezione – questo è il punto – delle città di Teano e Sessa Aurunca.
La popolazione sidicina è di 11.289 abitanti, in diminuzione quindi del 1,39 per cento, rispetto all’anno precedente. Nel 2002, infatti, risiedevano a Teano 13.030 persone. C’è poco da restare tranquilli perché stiamo parlando di circa 1.741 residenti in meno, segno evidente che qualcosa non va. Troppe cose non funzionano e peggio ancora non hanno funzionato. Ci si muove male in senso politico, amministrativo, sociale e commerciale.
È come se Teano, per quanto antica, storica, con il suo borgo medioevale, il maestoso Teatro Romano, con il suo Museo archeologico (il più bello e interessante del Sud Italia), ricca di luoghi verdi, terre vergini e incontaminate, aria pulita: non tirasse affatto. E, infatti, non attrae. Non volendo contare i decessi, si registrano soprattutto i cosiddetti «flussi in uscita». Si tratta di masse di giovani che migrano verso l’estero, come anche solo verso i paesi del circondario che offrono maggiori opportunità e servizi pubblici e privati. Non sfugge a nessuno la scelta di molte coppie, commercianti e piccoli imprenditori di spostarsi da Teano alla vicina Vairano Patenora; zona Scalo.
Tutto questo può essere comprensibile, ma non è affatto giusto. Già. perché se non per lavoro (che non c’è), se non per avviare particolari attività commerciali, artigianali e turistiche (che avrebbero bisogno di incentivi e soprattutto di una politica amministrativa attenta, professionale e mirata, per attecchire), Teano con tutte le sue frazioni alcune delle quali si affacciano addirittura verso il mare da Napoli a Gaeta, dovrebbe risultare più che adatto per lo meno come luogo per fissarvi la propria residenza.
Teano-Sessa, simili per emorragia di residenti.
La popolazione di Sessa Aurunca risulta essere di 20.209 con una diminuzione di circa –0,77 per cento rispetto all’anno precedente. Infatti, nel 2022 la popolazione era di 20.366 abitanti. Scavando nel passato e facendo un paragone con i dati di oggi la situazione dei sessani è per lo meno sconcertante.
Basta sapere che nel non lontano 2002 Sessa poteva godere di una popolazione di ben 22.916 residenti. Quindi, quel recente -0,77 per cento costituisce la prova di un trend negativo che non smette e anzi calca la mano. Andando avanti così, c’è chi prospetta una Sessa Aurunca che ben presto potrebbe essere composta da soli 20mila abitanti.
Da Sessa i giovani si trasferirebbero nel Sud Pontino e verso Cellole, luoghi di passaggio e transito di turisti, soprattutto in determinati periodi dell’anno. Insomma, a parte palesi differenze, come per i servizi sanitari, con Sessa che tra poco avrà (3) tre ospedali e Teano proprio nessuno… le due realtà sembrano soffrire dell’identiche difficoltà gestionali, di simili visioni politiche a corto raggio. Soprattutto se entrambi i comuni dovessero continuare a tenere caparbiamente fuori dalle tematiche amministrative l’innegabile – ormai – spopolamento.
E invece, simili fenomeni dovrebbero essere alla base delle analisi sociologiche e dei ragionamenti politici nelle due realtà dell’Alto casertano: Sessa Aurunca e Teano. Quali i motivi di queste paurose emorragie di residenti? Perché la gente sceglie mete diverse dal luogo di residenza dei propri genitori e amici e persino città diverse dal rispettivo luogo di nascita? Cosa si può fare? Cosa occorre fare?
Non è che, per caso, la ricerca di chi lascia Teano o Sessa è quella di realtà economicamente più forti e centri maggiormente vivibili, dal punto di vista urbanistico e di presenza di servizi pubblici e della sicurezza? E se queste precondizioni non esistono, non è che per caso potrebbe essere colpa di anni e anni di cattiva gestione politico-amministrativa delle città, condotta da amministratori pubblici incapaci di elaborare e proporre una loro visione prospettica della realtà? Domande retoriche, certo, ma anche impossibili da non formulare.