Cooperativa «La Strada», bilancio di un cammino duro ma pieno di soddisfazioni.
Il riutilizzo sociale e produttivo del bene confiscato aiuta a restituire dignità a persone svantaggiate.
TEANO (Pietro De Biasio) – La cooperativa sociale «La Strada» ha tracciato un bilancio positivo del 2023 nonostante le sfide affrontate.
In un post sui loro social, gli attivisti hanno sottolineato come l’anno sia stato caratterizzato da «momenti di staticità e cambiamenti repentini» nel lavoro per realizzare «nuove idee e progetti dell’ultimo minuto».
Una delle realizzazioni centrali è stata rendere operativa «Casa», il nuovo appartamento per il «gruppo di convivenza» dove si è consolidato il ruolo dell’immobile come luogo di riferimento per le attività.
Prosegue inoltre il lavoro nei campi, con la coltivazione di ceci, nocciole e olive che ora possono essere acquistate più facilmente grazie all’apertura del primo sito e-commerce. Altre novità sono state l’«EstateLiberi» e il «Pacco Fare Strada» realizzato in collaborazione con il carcere di Carinola.
Nonostante l’impegno, «La Strada» guarda al 2024 con fiducia, forte del sostegno ricevuto finora. La cooperativa intende continuare con l’inclusione sociale lasciando «indietro nessuno» e promuovendo la dignità delle persone.
Ricordiamo brevemente che la cooperativa nasce nel 2019 dal progetto «Agricultura Solidale», finanziato da Fondazione con il Sud, con la ristrutturazione dell’immobile presente sul bene confiscato alla camorra di Pugliano e dedicato alla memoria di Antonio Landieri, vittima innocente della criminalità organizzata.
La ristrutturazione dell’edificio, noto in seguito come «Casa Michè», è stata una delle prime iniziative intraprese e nel 2021, è stato avviato anche un «Gruppo di Convivenza» destinato a persone provenienti da situazioni di disagio psico-sociale e/o dipendenze, seguendo la metodologia dei «Budget di Salute», in collaborazione con Asl e Ambiti territoriali.
È importante sottolineare, infine, che le numerose attività di riutilizzo sociale e produttivo del bene confiscato giocano un ruolo fondamentale nel restituire dignità a persone svantaggiate.
Questo attraverso l’occupazione di un bene che ha assunto un ruolo centrale come luogo di incontro e sviluppo per la comunità puglianese.
Un bilancio quindi positivo, che premia l’operato in una realtà dalle radici ormai solide nel territorio.