D’Andrea lascia SiAmo Teano, spunta un nuovo gruppo in Consiglio: Teano 2.0.
Quella spinta autonoma: l’identica forza che guidò la scelta della consigliera Mignacco, a ottobre del 2022.
TEANO (Elio Zanni) – Consiglio comunale ultimo scorso (4 dicembre 2023), in apertura di seduta la consigliera comunale Maria Paola D’Andrea ha comunicato al Consiglio la decisione di formare un nuovo gruppo consiliare; separandosi dal gruppo e già lista civica di provenienza: SiAmo Teano. Il nuovo gruppo si chiama Teano 2.0.
D’Andrea non ha fatto altro che utilizzare le norme che regolano da sempre il Consiglio comunale di Teano e che consentono, appunto, la rivendicazione dello status di «gruppo», benché composto da una singola persona, con l’acquisizione di ogni sua prerogativa. Eppure, durante la sua breve dichiarazione si sarebbero notati tanti i volti sorpresi e indagatori, questo però solo tra le fila della maggioranza.
In questo senso si potrebbe parlare meglio di separazione, piuttosto che di divorzio, visto che il nuovo gruppo Teano 2.0 da come si sono svolti i fatti resta schierato nettamente in opposizione ed è nato – almeno dalle notizie filtrate finora – non certo a sorpresa rispetto ai componenti di SiAmo Teano con quali, anzi, continuerà – c’è da scommettere – a incrociare e sommare le firme, sicuramente ogni qualvolta ne ricorreranno necessità e condizioni.
Un’identica scelta autonoma fece la consigliera comunale Daniela Mignacco quando, a ottobre del 2022, lasciò sempre SiAmo Teano (all’epoca capeggiato da Fabrizio Zarone), costituendo il gruppo «Teano Moderata». E per la prova del nove: anche Mignacco, in tutto questo tempo, sebbene in piena autonomia, ha continuato il suo lavoro di antagonismo politico di contrapposizione o di vigilanza sull’operato della maggioranza consiliare, quasi sempre in piena assonanza con le posizioni del gruppo di provenienza. Anche sui momenti di voto in Consiglio non si sono notate dissonanze politiche, anche se i due gruppi avevano palesemente e preventivamente osservato e valutato i fatti – inutile negarlo – da prospettive nettamente diverse.
Con le liste D’Andrea e Mignacco, insomma, il fronte di opposizione al governo Scoglio potrebbe dirsi rafforzato, riorganizzato e ampliato, tenuto conto che con la loro maggiore autonomia i gruppi avranno, per esempio, accesso diretto, contemporaneo e immediato alle informazioni e ai documenti (le famose cartelline) che accompagnano la convocazione dei Consigli comunali.
Ciò dovrebbe creare una virtuosa competizione tra i tre gruppi di minoranza, che quando occorre potranno unire le forze, generando effetti positivi in termini di incisività del ruolo assegnato loro dai cittadini elettori. Altra ricaduta positiva la si potrebbe registrare nella produzione di proposte alternative, da portare di volta in volta sui tavoli consiliari.
Altro elemento positivo appannaggio di quelli che viene spontaneo chiamare «gruppi d’area»: sia Mignacco che D’Andrea potranno sedere in seno alla Conferenza dei capigruppo che risulta spesso, in termini di supervisione della vita amministrativa, un momento di approfondimento, un valore aggiunto al quotidiano sforzo di fornire delle possibili risposte alle domande più frequenti del proprio elettorato di riferimento.
Anche se forte dei suoi 327voti ottenuti alle ultime elezioni amministrative comunali, quelle di maggio 2002, D’Andrea di fatto ha avuto l’opportunità sedere in Consiglio solo con le dimissioni di Fabrizio Zarone; mancato sindaco. Zarone sorprese tutti annunciando – a maggio del 2023 – la sua rinuncia «per motivi personali e professionali» al ruolo di capogruppo di minoranza del soggetto SiAmo Teano, lasciando così a D’Andrea, in maniera del naturalmente e automatica, il posto nell’Assise sidicina sugellato con una stretta di mano (vedi foto).
Dunque, dopo quasi sette mesi da quel momento, D’Andrea avrebbe maturato la convinzione che riservando per la sua figura e il suo ruolo un margine maggiore di autonomia potrebbe riuscire, anche, ad allargare il perimetro della sua azione di analisi, vigilanza e controllo della vita amministrativa; senza per questo cessare ogni e qualsiasi forma di collaborazione con Marco Zarone, Luana Camasso e Carmine Cataldo; anzi.