Guasti ai mezzi di lavoro, «Esi» ecologia chiede i danni agli operatori di Teano
Circa 32mila euro per 16 lavoratori, che però si sono già rivolti al sindacato e all’Ispettorato del lavoro
TEANO (Elio Zanni) – Mezzi di lavoro danneggiati, la «Esi», l’ex ditta che gestiva fino a qualche giorno fa il ciclo rifiuti a Teano, chiede i danni ai dipendenti operatori ecologici del cantiere di Teano.
Problemi vari sarebbero stati accertati, da professionisti e artigiani consultati dagli stessi proprietari, ai danni di almeno 11 veicoli per uso industriale utilizzati sul cantiere di Teano. Danni quantizzati in circa 32mila euro. Somma che sempre «Esi» ritiene debba essere pagata, soggettivamente rispetto ai mezzi assegnati, dai 16 lavoratori del cantiere. Lavoratori che si oppongono decisamente a questa richiesta e parlano di «normale usura per il tempo di utilizzo e rispetto ai luoghi di lavoro di questi strumenti».
Intanto, si ritrovano tra le mani i preavvisi di «addebito danni» con cifre a loro carico che oscillano dai 1.500 ai 4mila euro. Non solo. Siccome le lettere raccomandate profilano anche «danni all’immagine della società nei confronti della committente» ci sarà anche da fornire «giustificazioni in 5 giorni» dalla ricezione del preavviso, come nelle più classiche situazioni lavoristiche nelle quali il preavvisato rischia il licenziamento. Insomma le raccomandate Esi sono cose da curare con serietà.
La reazione degli operatori ecologici risulta unanime: hanno affidato il caso ai propri legali e ai sindacati di categoria denunciando tutto, in massa, all’Ispettorato del lavoro. A loro dire si tratterebbe di qualche faro anteriore, uno sportello laterale che non chiude bene, di specchietti retrovisori rotti, ammaccature alla carrozza e graffi.
Normale usura, insomma, di furgoni, camion per uso industriale che percorrono tutti i santi giorni vie e stradine anche le più strette dei centri storici afflitti dal fenomeno della sosta selvaggia da parte di perfetti imbecilli? E invece, altro che piccolezze, per la società che fino a pochi giorni fa gestiva il ciclo rifiuti nel comune di Teano, la Esi Srl, la colpa sarebbe degli operai che tra l’altro non avrebbero neppure denunciato per tempo debito i singoli episodi creando addirittura situazioni di pericolo circa la sicurezza sul lavoro.
Il fatto è argomento di discussione in tutte le piazze di Teano già oggi, 7 settembre 2023 mentre la redazione ne programma la diffusione come notizia per domani, dopo i dovuti accertamenti. É parere unanime però che da simili richieste la Esi potrebbe trarre più fastidi che profitti. Infatti, la cifra richiesta potrebbe calare di molto magari con l’intervento di periti esterni e dell’Ispettorato del lavoro si tratterà di verificare – rispetto alle pretese di pagamento avanzate – l’età di quei veicoli utilizzati a Teano, l’anno d’immatricolazione, il loro eventuale acclarato ammortamento, il reale valore attuariale, la classe di inquinamento considerando le limitazioni imposte dalla legge ai veicoli Euro 4 nella circolazione nei centri abitati a causa dell’impatto ambientale, il rispetto dei cicli di manutenzione delle parti meccaniche dei dispositivi elettrici e delle carrozzerie. Tutto da vedere e da accertare.
Ci si riferisce ai momenti e alle fasi tipiche di una normale gestione dei mezzi che qualsiasi azienda sarebbe tenuta a calendarizzare nel rispetto del codice della strada e delle norme relative alla sicurezza sul lavoro. Momenti di verifica durante i quali, per esempio, i danni palesati nel caso in questione, sarebbero sicuramente emersi; anche in assenza di tempestive segnalazioni degli affidatari.
Ma poi, dove saranno mai le prove che i danni lamentati siano stati arrecati in maniera assolutamente certa direttamente dagli stessi affidatari che, non a caso, sottolineano il fatto che gli automezzi venivano regolarmente parcheggiati, quando fuori servizio, in un’area non recintata lungo la via Casilina?
Anche il sindaco di Teano, Giovanni Scoglio, informato della circostanza delle lettere ha espresso il suo disappunto per la decisione assunta della ditta che è andata a definire come «possibile ultimo colpo di coda». Ultima reazione, di una ditta verso la quale il comune sta mettendo in piedi un contenzioso con richiesta di risarcimento danni (questa sì, onerosa se andasse a buon fine) per tutti i disservizi e le mancate prestazioni nell’ultimo anno rispetto al capitolato. Scoglio ha espresso, infine, piena solidarietà nei confronti dei lavoratori.