Perdita da 2 mesi a Sant’Antonio, il senso civico agli amministratori di maggioranza: «Vergogna!».
Mentre si spreca impunemente acqua, nelle frazioni si procede al razionamento e alle chiusure notturne
TEANO (Carlo Cosma Barra) – All’indomani della festa di Sant’Antonio, probabilmente in occasione dell’allestimento delle bancarelle degli espositori, si verificò una rottura su una condotta comunale dell’acqua prospiciente allo spazio fiera nella zona proprio a ridosso delle due grandi caditoie posizionate sul lato che accoglie l’ingresso.
Parliamo di un posto decisamente frequentato a tutte le ore del giorno, visibile ed illuminato. Del problema vi è traccia sui social già a partire dal 17 giugno, mentre bisogna aspettare il 27 giugno per trovare il primo articolo sulla questione a firma del sempre brillante Pietro De Bisio di «TeanoCe».
Successivamente, a distanza di oltre un mese dal primo rilevamento della perdita idrica, sul finire del mese di luglio, la Collina di Sant’Antonio è stata colorata con l’usuale «Festa della Birra». Nel frattempo che si consumava con successo l’evento, a suono di musica e balli conditi con la gustosissima bevanda, continuavano a disperdersi immotivatamente litri e litri d’acqua.
Dalla fine della festa di Sant’Antonio, periodo in cui a buona ragione riteniamo che la perdita si sia verificata, ad oggi sono trascorsi circa due mesi, ovvero ben 61 giorni, per un totale di 1.464 ore, tempo in cui, nell’indifferenza generale dell’amministrazione, incessantemente, sono stati letteralmente buttati alle ortiche litri e litri di acqua.
Una situazione decisamente inaccettabile se si considerano i problemi di approvvigionamento che caratterizzano e gravano molte parti del territorio comunale. E mentre l’acqua sulla Collina di Sant’Antonio va sprecata, in altre zone, soprattutto quelle più rurali, si centellina ed i cittadini sono costretti a fare la gara contro il tempo per riempire taniche e conche per trovare refrigerio dalla calura estiva.
Se non bastasse la perdita, ironicamente, l’acqua ed il materiale di risulta, magari la sporcizia stradale, hanno otturato (si veda il video) le caditoie, presenti da un lato e dall’altro della strada, già oggetto di intervento comunale. Oltre al danno la beffa insomma, perché oltre allo spreco idrico – non più rimborsabile in termini economici ed etici – sarà probabilmente necessario mettere nuovamente mano al portafoglio per riparare un danno (la otturazione delle caditoie) facilmente evitabile.
Il tempo e la storia hanno palesato come la classe politica odierna sia adusa a riversare le colpe (anche proprie) su altri e contemporaneamente a comportarsi da catalizzatrice di meriti (spesso altrui).
Ma questa, come sempre, è un’altra storia. Nel frattempo della sensibilità, opportunamente richiesta a qualunque amministratore, nemmeno l’ombra. Si farà, quindi, ricorso al solito canovaccio: le colpe sono di altri e se gli “altri” non c’entrano, il danno è colpa del «fato»… , in fondo ai politici locali, all’occorrenza e alla bisogna, sono richiesti altri compiti.
A margine della vicenda allora, banalmente, di fronte a questo spreco evidentissimo, ci viene da chiedere: perché quando si lastrica una strada i meriti sono prettamente dei politici e, viceversa, quando si verificano problemi questi sono ascrivibili alla struttura amministrativa?
Sensibilità e serietà… cercasi. Nel frattempo l’acqua scorre… ma tanto, come direbbe qualcuno: è solo acqua!