Perdita idrica da un mese in viale Sant’Antonio: una pericolosa vergogna
Il Comune può essere chiamato a risarcire i danni derivanti da sinistri attribuibili all’allagamento strada
TEANO (Elio Zanni) -Un peccato, una vergogna, una situazione che richiederebbe una risposta per iscritto dai responsabili comunali del settore e dagli amministratori pubblici di turno. Tanto, e poi tutto il resto…
Ognuno può trovare la frase più adatta per descrivere l’incresciosa situazione che perdurava da più di un mese in Viale Sant’Antonio a Teano. Una quantità gigantesca di acqua, potabile, che si perdeva notte e girono attraverso la dispersione alla rete cittadina.
Si è formato una specie di ruscello dove l’acqua, defluendo dal centro della carreggiata verso destra, scendendo ai margini laterali incontra e s’impasta col terriccio, fino a costituire un fango: una situazione palesemente di pericolo per i pedoni.
Ma i più infuriati erano (e sono) i residenti perché attraversando la via portano «acqua e fango a casa» e perché hanno tentato in tutti i modi di far giungere le loro legittimi rimostranze al comune.
In casi come quelli di Viale Sant’Antonio, che non è un fatto isolato (si segnalano altre dispersioni sulla collina di Sant’Antonio e sul versante di via Gradavola) dovrebbe scattare immediatamente l’attenzione dei signori amministratori pubblici. Non foss’altro che per senso di dovere civico e morale verso tutto quel il prezioso liquido che si perde dalle falle non riparate.
Ma qui si fa riferimento a qualcosa molto meno legato alla sensibilità degli amministratori comunali di Teano. Si fa riferimento, per esempio, alle possibili responsabilità civili che si assume l’ente gestore, in questo caso il comune di Teano, a fronte di tanti ritardi nelle manutenzioni delle condotte forate.
Infatti, il gestore della rete idrica deve risarcire i danni derivanti da eventuali sinistri attribuibili, dagli ispettori assicurativi, al cattivo stato di manutenzione della rete con allagamento della sede stradale: Cass. Civ. Ordinanza n. 24476 del 4 novembre 2020.
Ma mettendo da parte leggi e sentenze, anche per il comun sentire, le perdite della preziosissima acqua potabile, in caso di notevoli ritardi nelle riparazioni, andrebbero quantizzate in euro con cifre da defalcare dagli stipendi dei responsabili comunali e degli amministratori pubblici. Questo nel mondo dei sogni, nell’isola che non c’è. Ovviamente.
Questa intera situazione la consigliera comunale, Maria Paola D’Andrea, ha portato all’attenzione, proprio stamattina 9 agosto 2023, dei competenti uffici tecnici del comune di Teano. Risposte? «No, non mi è stata data nessuna risosta in merito ai gravi ritardi nell’esecuzione delle riparazioni – riferisce D’Andrea – però, almeno, sono stata rassicurata sul fatto che i lavori per le perdite note e segnalate sarebbero iniziati oggi e proseguiti per tutto il tempo necessario. Ed effettivamente – soggiunge la consigliera di opposizione all’attuale amministrazione comunale, retta dal sindaco Giovanni Scoglio – in viale Sant’Antonio, dove ormai rasentavamo il ridicolo per i tempi d’attesa, i disagi arrecati ai cittadini e tutta l’acqua potabile inutilmente sprecata – qualcuno effettivamente operava per riparare la rete bucata».