ELEZIONI EUROPEE. Ecco il piano di De Luca e di Oliviero per isolare la Picierno che si sposa a fine mese
TUTTE LE STRATEGIE_ ll governatore stringe i tempi per l’accordo con Lello Topo e con gli altri maggiorenti del Pd campano. La donna da vitare sarebbe la Fortini oppure… E poi c’è l’intesa con i pugliesi
TEANO/CASERTA (g.g) – Le elezioni europee e la riforma del sistema elettorale per il ritorno all’elezione diretta dei presidenti delle province, tiene banco negli addetti ai lavori, anche se, nelle ultime due settimane.
Si fa strada l’ipotesi del rinvio di un anno, cioè al 2025, il ritorno al suffragio universale, con l ultimi mese del 2023 o i primi del 2024 impegnati, almeno a Caserta, per rinnovare il Consiglio provinciale, non il presidente, col sistema in vigore, cioè attraverso il voto dei soli consiglieri comunali. Insieme al ritorno al voto popolare 0er le Provinciali, potrebbe slittare di un anno anche l’introduzione per sindaci e per i governatori delle Regioni, il terzo mandato. Un eventuale rinvio potrebbe vanificare quell’effetto domino che avrebbe connesso il ritorno al sistema elettorale classici delle Provinciali e l’appena citato terzo mandato, alle Europee, che, ad oggi, sono le uniche elezioni sicure del 2024.
Elezioni europee che tengono, per il momento, banco soprattutto in casa Pd, dove continua la diatriba tra la neo segretaria Elly Schlein e il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Il governatore, per garantirsi il sostegno del Pd alle prossime regionali, punta a chiudere l’accordo per sostenere nella corsa a Bruxelles e a Strasburgo Lello Topo come candidato in asse con Mario Casillo, col il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero e con gli altri consiglieri Franco Picarone, Bruna Fiola, Massimiliano Manfredi, quest’ultimo fratello del sindaco di Napoli, non precisamente un amico di De Luca, e con Maurizio Petracca.
Il gruppo sta cercando di affiancare anche una donna alla candidatura di Topo, in modo da ridurre ulteriormente ossigeno a Pina Picierno che il governatore vieterà letteralmente di far votare, visto il suo matrimonio politico (quello civile con un giornalista de Il Fatto di Marco Travaglio sarà celebrato a Teano a fine agosto) con Stefano Graziano, e per rafforzare l’asse con i pugliesi, in modo da sostenere, con la terza preferenza, il sindaco di Bari Antonio De Caro o il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, entrambi in predicato per la candidatura, pur non avendo sciolto la riserva accordandosi su quale dei due correrà alle Europee e chi dei due, sostenendo l altro bel 2024, su ricandiderà Emiliano) i si candiderà (De Caro) Il nome della donna, da accoppiare a Lello Tipo, potrebbe essere quello dell’assessore regionale Lucia Fortini, pupilla degli occhi di Vincenzo De Luca, o la consigliera regionale Bruna Fiola. Capolista, al posto di Pina Picierno, dovrebbe essere Sandro Ruotolo o Jasmine Cristallo, due delle persone più vicine alla segretaria nazionale.
Ma la sorpresa potrebbe essere costituita dalla candidatura, quale capolista, della stessa segretaria Elly Schlein in tutte le circoscrizioni. In casa Terzo Polo, invece, se ancora cosi si può chiamare, regna ancora il caos, dopo la lite tra Calenda e Renzi. Se si votasse oggi, Azione e Italia Viva non riuscirebbero a ricucire i rapporti e quindi andrebbero di use, affrontando il serio pericolo di non superare nessuna delle due la soglia del 4 per cento che garantisce la partecipazione al riparto dei seggi. Ma siccome alle elezioni mancano più di nove mesi e i due due galletti in guerra tutto sono fuorché fessi, una pace armata, alla fine, potrebbe essere firmata, perché questa sarebbe l’unica strada per provare a fare eleggere propri candidati al Parlamento europeo.
In Azione, candidati probabili sono Giosy Ferrandino, europarlamentare uscente e neo eletto anche sindaco di Casamicciola, il casertani di Casapulla Luigi Bosco, che spera nel sostegno di Zannini, che però alla fine sarà sicuramente vicino a Patriciello, e l’ex parlamentare, in quota Mara Carfagna, cioè Paolo Russo. Certo l’ostacolo del 4% è un duro scoglio per Calenda cosi come lo sarà per Renzi, che nelle ultime settimane ha addirittura intrapreso colloqui con Forza Italia per presentarsi insieme alla competizione europea. Ma ripetiamo. noi non diamo ancora per certo il divorzio elettorale.
Non una buona notizia per il candidato di punta di Italia Viva il teverolese Nicola Caputo, che, da assessore regionale di De Luca, avrebbe difficoltà a giustificare un accordo con il partito berlusconiano. Al di là di questo. Va sottolineato che Caputo è già in campagna elettorale da mesi e aspetterà per capire se deve continuare nel percorso con Renzi o modificare schema per accasarsi con Azione e cosi mantenere, comunque, un percorso di alleanza con De Luca.